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L’ottimismo, la spensieratezza ma anche la consapevolezza dell’importanza delle enormi ricchezze naturali del Paese sono alla base della contagiosa filosofia della “pura vida”, biglietto da visita della Costarica. Un Paese felice, aperto e bellissimo, secondo Raffaele Basile, il blogger di Socialtrekking che l’ha visitata qualche tempo fa e che ancora conserva vividi i ricordi di questa esperienza a stretto contatto con la natura. Ecco cosa ci racconta…

costa rica pura vida

In Costarica la natura trova spazio anche nel portafoglio. Il retro delle banconote più recenti della nazione Centro-americana non ha infatti come effigie le classiche opere d’arte dell’uomo o illustri compatrioti, bensì i “protagonisti” della Natura.

Costarica banconoteUn esempio? La banconota da mille colones raffigura un cervo sullo sfondo di un prato fiorito, dove troneggia uno stupendo albero di guanacaste.Un simpatico perezoso (bradipo) occhieggia tra fiori multicolori e fogliame verdeggiante sui diecimila colones del Banco Central de Costarica. E così via, in un caleidoscopio floreale e faunistico che non è usuale abbinare alle grigie colorazioni dell’economia e della finanza.

In Costarica ci sono oltre seicento differenti specie viventi ogni diecimila metri quadri di territorio. Una media positivamente impressionante, che colloca la nazione al primo posto nella classifica mondiale della biodiversità. Quest’ultima è oggetto di una ben articolata legge nazionale che la tutela efficacemente. Prossima all’approvazione è anche una normativa che vieterà la caccia sportiva. Nella minuscola nazione Centro-americana (grande come la nostra Sicilia al quadrato) esiste l’indirizzo giusto per andare a scovare ogni varietà vegetale e animale a distanza di pochi chilometri l’una dall’altra.

Costarica animaliFarfalle multicolori, tartarughe grandi e piccole, coccodrilli sonnacchiosi o bellicosi. E poi ancora placidi bradipi, lesti procioni, sonore scimmie urlatrici. E ancor di più timide iguane, rutilanti colibrì, volatili dai suoni e colori incredibili, rane dai colori sgargianti, balenotteri e delfini tra le onde. E siamo solo sul versante”fauna”.

Per quanto riguarda la flora, l’elencazione sarebbe ancor più corposa, basti pensare che ci sono oltre diecimila specie di piante. Tutto ciò va a inserirsi in uno scenario naturale che più diversificato non potrebbe essere, tutelato in gran parte sotto forma di parco naturale. Si spazia dalle foreste tropicali secche a quelle umide e nebbiose, dalla savana alle aree vulcaniche, dalle piantagioni di caffè a quelle di banani. Un capitolo a se stante sono poi le spiagge, bagnate a occidente Costarica floradall’oceano Pacifico e a oriente dall’Atlantico e dal Mar dei Caraibi. La regione nord-occidentale del Guanacaste offre probabilmente il numero maggiore di quelle più “da cartolina”, di grandi suggestioni e mai affollate. I parchi e riserve naturali che si affacciano sul mare sono poi uno spettacolo doppiamente coinvolgente, come nel caso del parco Manuel Antonio (costa Pacifica centrale) e della riserva naturale del Tortuguero (costa caraibica).

La natura costaricense è in generale incontaminata e selvaggia, ma nel contempo sapientemente tenuta a bada dall’uomo. L’impronta ecologica costaricense è andata amplificandosi in maniera esponenziale, negli ultimi anni, e gli obiettivi per il futuro sono di un’ambizione sfrenata, tali da prospettare addirittura l’azzeramento delle emissioni inquinanti entro un decennio.

Costarica spiaggeI costaricensi appaiono comunque naturalmente portati per la tutela spontanea di tutto ciò che è natura, a prescindere dalle leggi di salvaguardia. I “ticos” – così vengono chiamati gli abitanti del Paese – sanno anche “mescolarsi” con grande disinvoltura a tutte le etnie del pianeta, senza dare eccessivo peso a pregiudizi o complessi.

Molti europei e nordamericani, italiani compresi, hanno approfittato della mitezza di clima, territorio e abitanti della Costarica per trasferirsi felicemente a quelle latitudini. Non per niente, una delle espressioni più ricorrenti in Costarica è “Pura Vida”. Non si tratta di una banale enunciazione godereccia. Le due paroline, che in Italia sono traducibili come Pura Vita, vanno ben oltre il mero significato della loro traduzione letterale. Un costaricense può, infatti, prorompere in un Pura Vida in svariate occasioni, nel corso della giornata. Ad esempio, come forma di saluto, ma pure per comunicare la propria soddisfazione, o esorcizzare un grande o piccolo contrattempo. L’origine di questa forma idiomatica pare sia da attribuire a un film del regista messicano Solares, girato negli anni cinquanta. Due paroline che sono un po’ divenute la password giusta per il raggiungimento di un benessere sostenibile e responsabile.

Costarica abitantiTant’è vero che sia il World data base of happiness che l’Happy planet Index, gli indicatori “scientifici” di felicità del Pianeta, individuano da anni nella Costa Rica la nazione più felice del mondo. Aspettativa di vita, soddisfazione per la propria esistenza e impronta ecologica sono tra i parametri di questi misuratori della felicità. Tutti parametri che nella Costarica sono “di casa”, inducendo con naturalezza chi la frequenti a “convertirsi” alla filosofia dell’ottimismo fatalista della “pura vida”.

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