L’Etna è lì, si erge sulla sua isola e la domina incontrastato… e ai suoi piedi, con le radici ben affondate nelle sue terre fertili, si estendono i vigneti della Sicilia.
In un paesaggio in cui le meraviglie della natura e l’eredità architettonica greca si lasciano ammirare in tutta la loro bellezza, è possibile percorrere quella che viene definita come la strada dei vigneti dell’Etna, assaporando i vini di maggior pregio dell’Isola.
Nero d’Avola, Insolia e Carricante sono solo alcuni dei tipi di vino che si producono da secoli in questa zona e che nascono dalle viti importate dal Nord Africa, da Alessandria e dalla Grecia classica.
La Sicilia nasconde fascino e seduzione in una goccia dorata di vino bianco e in quella rossa dei vini più intensi e più corposi.
Per darvi la possibilità di assaporarli tutti, vogliamo segnalarvi un possibile percorso enoturistico di due giorni, che ve li farà conoscere da vicino.
GIORNO 1
Nella prima giornata di avvicinamento ai vini siciliani, la prima tappa è Trecastagni, un paese che si estende tra Catania e il Parco Regionale dell’Etna.
Prima della degustazione, il consiglio è quello di prendersi un po’ di tempo per visitare la Chiesa Madre, o matrice, dedicata a San Nicola di Bari e costruita nel 1400 circa. La cosa che più vi sorprenderà sarà la vista di cui potrete godere da qui; come in un perfetto dipinto paesaggistico, vi ritroverete davanti agli occhi il profilo della Calabria e il Golfo di Augusta.
E dopo aver deliziato gli occhi, è il turno del palato.
Nella cantina Nicosia (Via Luigi Capuana, 49, 95029 Trecastagni – CT) in cui la passione per il vino iniziò 110 anni fa, potrete iniziare le vostre degustazioni con il vino prodotto da vigneti di Nerello Mascalese o Mantellato, per assaggiare poi un Nero d’Avola e un Frappato o prediligere un Carricante.
A questo punto, l’ora di pranzo non tarderà ad arrivare e la voglia di continuare il viaggio tra i sapori tipici della Sicilia vi porterà a voler provare i cibi classici dell’isola.
Non vi resta che recarvi a Santa Venerina e affidarvi alla cucina delle cantine Murgo (Via Zafferana, 13, 95010 Santa Venerina – CT). Qui degusterete una cucina casalinga, i cui piatti vengono realizzati con ingredienti freschi e selezionati sul territorio. Nella carta dei vini troverete un repertorio che va dal rosato, al bianco DOC, una selezione dei migliori IGT della zona, per passare poi agli spumanti Brut e alla grappa di produzione propria della cantina.
Il sole comincia e scendere e l’occasione si dimostra perfetta per andare a visitare un altro paese della “Strada dei vigneti dell’Etna”: Milo.
Si tratta di un borgo medievale, raggiungibile percorrendo una strada panoramica, a cui fanno da contorno vigneti e frutteti che crescono rigogliosi sul suolo vulcanico.
La vera particolarità di questo paese sono le abitazioni, con cortile scoperto, caratterizzate da vivaci portali in pietra lavica.
Un evento da non perdere ha luogo ogni domenica del periodo della vendemmia; si tratta della Sfilata dei Cufinari. Il cufinu è il cesto in cui si raccoglie l’uva da portare alla spremitura e i partecipanti indossano gli abiti tipici dell’occasione.
Qui si possono provare i vini di due cantine, la cui produzione risale a XVIII e XIX secolo. L’Azienda Agricola Benanti (Via Garibaldi 361, 95029 Viagrande – CT) vi offrirà degustazioni di Pietramarina Etna doc superiore bianco, Rovittello Etna doc rosso, Lamorèmio Sicilia igt rosso, Nero d’Avola Sicilia igt rosso ed Edèlmio Sicilia igt bianco, mentre l’azienda agricola Barone di Villagrande (Via del Bosco, 25 95010 Milo – CT) vi trasporterà tra le essenze e il gusto di un Etna doc superiore bianco, Etna doc rosato e rosso, Fiore di Villagrande Etna doc bianco e di un Passito Malvasia tipico delle Lipari doc.
Questa prima giornata volge al termine ed è il momento di raggiungere un posto dove cenare e riposare. Vi segnaliamo Le case del Merlo (via Sciara Praino 11/13, 95010 Milo – CT), due case rurali tra boschi e vigneti, ginestre e oleandri, a pochi passi dalla funivia con cui è possibile raggiungere i crateri dell’Etna. Vicino alle piste da sci del vulcano in inverno e in prossimità delle spiagge di Taormina in estate, la posizione di questo agritursmo è davvero unica.
GIORNO 2
Durante la seconda giornata, il percorso tra i vigneti siciliani porterà i visitatori in due borghi famosi per la loro produzione enogastronomica: Linguaglossa e Castiglione di Sicilia.
Linguaglossa si può raggiungere facilmente da Milo, percorrendo la SP59. Nel cuore di questo paese svetta la Chiesa Madre, caratterizzata dall’alternanza dei due colori della sua facciata, quello più scuro della pietra lavica e quello più chiaro della pietra arenaria.
Dopo una passeggiata per il centro, è il momento di riprendere le degustazioni dei vini della zona.
In questo paese non mancano di certo le cantine. L’azienda agricola Gambino (Contrada Petto Dragone, 95015 Linguaglossa-CT) avvolge i visitatori nei profumi dell’uva che cresce su terrazzamenti da cui è possibile godere di un panorama eccezionale sulla Sicilia orientale.
Questa cantina produce Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto e Alicante.
Prima di andar via da questo luogo, il consiglio è quello di fermarsi nella Tenuta Scilio di Villa Gaffina (Contrada Valle Galfina 95015 Linguaglossa – CT).
L’edificio risale al 1815 ed è immerso nel verde della Valle Galfina, luogo in cui la tradizione vitivinicola si tramanda da generazioni. La qualità del vino di questa zona è assicurata dalla fertilità del terreno vulcanico e dal microclima in cui viene prodotto.
In questa tenuta è possibile prenotarsi per un pranzo domenicale.
Inoltre, sempre qui, è possibile noleggiare biciclette ed esplorare i percorsi ciclabili che attraversano questa valle.
Il pomeriggio è iniziato ed è il momento di proseguire fino a Castiglione di Sicilia.
Il borgo risale al 403 a.C, quando i greci abitavano questa fortificazione che dominava la valle dell’Alcantara. Il paese, però, ha vissuto da sempre un alternarsi di popoli; dopo la dominazione greca fu abitato dai romani, a cui si devono i ponti di collegamento, dagli arabi, che importarono nuovi sistemi di irrigazione e allevarono coccodrilli nel fiume Alcantara, e infine giunsero anche i normanni e gli svevi, sotto cui Castiglione si convertì in una città regia. Ciò che resta di questi millenni di storia sono certamente i tanti edifici tipici di ogni epoca, soprattutto chiese e palazzi.
Madre Natura ha inoltre lasciato la sua impronta creando un luogo di bellezza unica e altamente suggestiva: le gole del fiume Alcantara, scavate nella roccia lavica del versante nord del vulcano.
In questo ambiente così particolare, una cantina in cui trascorrere tutto il pomeriggio e in cui approfittare anche per cenare e, volendo, per dormire, è l’Azienda Agricola Etna Wine (Passopisciaro, 95012 Castiglione di Sicilia – CT). Si tratta una villa che venne costruita nell’800, intorno alla quale si estendono circa 10 ettari di vitigni in cui primeggia il Nerello Mascalese.
Altri vitigni sono quelli del Nerello Cappuccio, Nero d’ Avola, Insolia, Cataratto, Carricante e Minnella.
La due giorni alla scoperta dei vini di Sicilia volge al termine ed è il momento di lasciare le pendici dell’Etna. Ma nella bocca rimane il sapore corposo e fruttato di questa terra di mare, di fuoco, di agrumi e di storia…
A mio avviso le incredibili eruzioni di questo periodo ci daranno dei fantastici raccolti l’anno prossimo!!!