Amanti del vino e degli splendidi panorami trentini? Ce li fa conoscere più da vicino Stefano, del blog della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Un diario ricco di informazioni sulle numerose opportunità di scoprire i luoghi, i prodotti e i produttori che formano il variegato panorama di produzioni enogastronomiche di qualità del territorio trentino.
Il Trentino è un territorio piccolo ma – come dice il detto – è proprio nella botte piccola che si trova il vino buono. E non si tratta solamente di vino, ma anche di frutta, ortaggi, prodotti ittici e carni che, al naturale o nelle numerose lavorazioni tradizionali tramandate da generazioni, contribuiscono a fare del Trentino una meta interessante per tutti gli appassionati di enogastronomia e cultura gastronomica.
Stefano ci accompagna in un viaggio virtuale per invogliarci con alcune suggestioni a scoprire il patrimonio di gusti e sapori che tratteggiano l’identità gastronomica trentina. Si parte con il Trentodoc, lo spumante metodo classico del Trentino, fiore all’occhiello della produzione enologica della regione che in questi anni ha visto crescere il numero di aziende produttrici, la gamma di prodotti e la qualità complessiva dell’offerta.
Tutto ebbe inizio nei primi anni del novecento grazie all’intuito e alla passione di Giulio Ferrari, allora studente dell’Istituto Agrario di San Michele, che approfondì i propri studi oltralpe per carpire i segreti della produzione dello champagne dando inizio a quella che poi divenne la prima denominazione di origine riconosciuta in Italia per lo spumante metodo classico, seconda solamente a quella dello Champagne, appunto. Il resto lo fece il territorio con le sue caratteristiche pedoclimatiche, la conformazione dei terreni e un clima particolarmente adatto alla coltivazione delle uve caratterizzato da una forte escursione termica da cui nasce un vino che riflette l’identità alpina del territorio.
Oggi, il capoluogo della provincia è circondato da declivi vitati che accolgono le vigne di chardonnay e pinot nero da cui si ricavano le basi spumante, che dopo un periodo di maturazione sui lieviti che può durare diversi anni – per le riserve sono almeno 36 mesi – è pronto per allietare un aperitivo apres ski, accompagnare una cena o suggellare un avvenimento con un brindisi.
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Sono una quarantina le cantine che producono spumante metodo classico e circa cento sono le tipologie di etichette disponibili. Si possono visitare realtà storiche della spumantizzazione, come le Cantine Ferrari, o piccole realtà che hanno fatto della specializzazione e della ricerca della qualità il proprio marchio distintivo. Le piccole cantine offrono l’occasione per visitare bellissimi scorci del territorio e assaggiare prodotti ancora poco conosciuti al grande pubblico. È il caso ad esempio dell’azienda agricola MASO MARTIS, nella suggestiva cornice della collina orientale di Trento, situata in un vecchio maso circondato da vigneti, o dell’Accedemia del Vino Cadelaghet, a Civezzano, all’imbocco della Valsugana. Una piccola realtà che vinifica una scrupolosa selezione delle migliori produzioni del Trentino Alto Adige tra cui un ottimo Trentodoc Riserva.
Un’altra realtà interessante è Maso Villa Warth, in cui il campione di ciclismo Francesco Moser ha trasformato una ex dimora vescovile in un’incantevole cantina in cui produce il 51,151, spumante metodo classico che deve il proprio nome ad una delle più epiche imprese del campione trentino. Infine, non potete mancare di fare visita a Opera Vitivinicola in Val di Cembra, nell’omonima vallata, a pochi chilometri da Trento: un territorio speciale in cui il lavoro certosino dell’uomo nel corso di numerosi secoli ha saputo ricavare spazi per la coltivazione della vite lungo pendii scoscesi caratterizzati da terrazzamenti orlati di muretti a secco.
Che aspettate? Buon viaggio!
