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Vi sembra un titolo riduttivo per parlare della manifestazione carnevalesca più antica d’Italia?
Forse a primo acchitto. Ma in realtà, con queste tre parole riusciamo a catturare come in un’istantanea, l’essenza del Carnevale di Fano. Ci raccontano perchè gli amici del blog Whymarche.

carnevale di fano

La tradizione di questa meravigliosa e colorata manifestazione affonda le sue radici nella storia: 1357. In quest’anno finalmente le due famiglie più potenti della Fano di allora, i Del Cassero e i Da’ Carignano, da sempre in lotta tra loro, decisero di “firmare” una tregua e per festeggiarla diedero vita al Carnevale.

Fano adora il suo carnevale, al quale dedica non solo le tre giornate di sfilate e allegria ma praticamente tutto l’anno. I mastri carrai infatti cominciano a lavorare ad un nuovo carro appena si conclude un’edizione e durante l’arco dei mesi sono affaccendati tra disegni, scelte di colori, ingranaggi da perfezionare.
I carri del Carnevale di Fano sono delle vere e proprie opere d’arte, che sfilano per la città, prendendo in giro in maniera ironica i personaggi “cult” dell’anno, la politica e le situazioni più tragicomiche che possono essere accadute nei 12 mesi. Un fiume colorato invade Fano, con le maschere che seguono i carri e si muovono a tempo di musica.

getto carnevale fano

E poi c’è il “getto”! La tradizione più golosa della manifestazione che vede manciate di dolci e caramelle lanciate dalle maschere dei carri al loro passaggio e raccolte dal pubblico con ogni mezzo possibile: buste, scatoloni, ombrelli rigirati. Una lotta all’ultimo sangue a chi riesce a portarsi a casa più dolcetti, con i bambini in visibilio…ma anche con i grandi che sanno come sfruttare i loro centimetri in più!

pupo fanoInfine, il vero protagonista del Carnevale: il Pupo, detto Vulun. Il famoso fantoccio che sfila davanti a tutti i carri e che può impersonare sia un uomo che una donna, creato dalla tradizione fanese per scaricare a lui tutte le colpe scaturite dalla permissiva e scanzonata atmosfera del carnevale.

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La sfilata vive di tre distinti momenti. Durante il primo passaggio, vengono presentati i carri allegorici; nel secondo giro, quello del getto, dai carri vengono lanciati quintali di dolciumi, da cui la celebre frase “Bello da vedere e dolce da gustare” usata per distinguere il Carnevale di Fano; l’ultimo giro, detto il giro della “luminaria”, che nel tardo pomeriggio vede i illuminarsi e creare giochi di luci e colori.

La prima occasione per partecipare al Carnevale di Fano è stata il 25 gennaio. Ma non abbiate paura: vi rimangono ancora domenica 3 e domenica 10 per vedere con i vostri occhi questa magnifica testimonianza di folklore marchigiano!

1 responses to “Carri, dolcetti e…il Pupo!

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