“Endangered languages“; è questo il nome dell’ambizioso progetto promosso da Google per mantenere viva la memoria del passato e sensibilizzare la popolazione mondiale sul problema delle lingue in via d’estinzione. Sono più di 3.000 (su circa 6.000 totali), sparsi in tutto il mondo, gli idiomi “da salvare”; un patrimonio dell’umanità unico e immenso, minacciato dai cambiementi della modernità.
Oggi vi presentiamo 10 lingue in grave pericolo di estinzione. Cosa fare per “adottarle”? Già sapere che esistono potrebbe allungarne la vita.
1. Livonian
Dove è parlata: Lettonia
Ufficialmente parlata da 20 persone a Livonia e Kurzeme, in Lettonia, la lingua è a volte utilizzata dagli anziani in casa, mischiata con altre. Ne il governo ne altre organizzazioni si occupano di supportarla, e non esiste una letteratura scritta e nemmeno un sistema educativo in grado di mantenerla viva. Il video che vedrete è un estratto dell’intervista a Grizelda Kristina, considerata l’ultima persona vivente cresciuta parlando livonian.
2. Koro
Dove è parlata: Arunachal Pradesh, India
Lingua tibeto-birmana parlata da circa 1.000 persone nel distretto del Kameng orientale, nello stato dell’Arunachal Pradesh; il Koro è molto diversa dalle lingue vicine, soprattutto dall’Aka (ceppo dominante nell’area), e si pensa possa essere nata da un gruppo di schiavi portati nella zona. E’ messa in pericolo dal fatto che ci siano pochi giovani sotto i 20 anni che la conoscono.
3. Pukapukan
Dove è parlata: Isole Cook, Oceano Pacifico del Sud
E’ la lingua parlata sull’atollo di Pukapuka, uno dei luoghi più remoti della terra. Non esiste una forma scritta dell’idioma, ma sono in corso dei progetti per tradurre libri importanti in pukapukan, attualmente parlato da circa 2.000 persone. Una curiosità? Questa isola è nota per la bellezza delle ragazze.
4. Nganasan
Dove è parlata: Siberia, Russia
Anche chiamata tavgy, è una lingua uralica parlata da circa 800 persone nella Russia settentrionale, esattamente nella Penisola di Taimir. La vecchia generazione, cresciuta nella tundra, ha piena conoscenza della lingua, ma i giovani Nganasan, abituati a vivere nei villaggi dove si usa esclusivamente il russo, si sono allontanati dalla cultura e dal linguaggio tradizionale.
5. Guugu – Yimidhirr
Dove è parlata: Queensland, Australia
Questa lingua ha la particolarità di non avere parole per dire destra, sinistra, davanti e dietro. I luoghi e le indicazioni sono espresse dai parlanti con le parole in Guugu Yimithirr per nord, sud, est e ovest. Utilizzata da circa 700 persone nel Queensland settentrionale, la Guugu-Yimidhirr ha dato al mondo la parola Kangaroo.
6. Okanagan
Dove è parlata: British Columbia, Canada
Repressa drasticamente durante la colonizzazione britannica, americana e poi canadese durante l’800, oggi la lingua Okanagan è parlata fluentemente da sole 150 persone, la maggior parte delle quali vivono nel British Columbia, e molto raramente viene appresa come prima o seconda lingua.
7. Apinayé
Dove è parlata: Brasile
Originaria dello stato di Tocantins, Brasile, è conosciuta da circa 1.200 persone. Fino alla fine degli anni ’70, tutti gli Apinayé si esprimevano nella loro lingua nativa, e solo gli uomini adulti usavano il portoghese per gli scambi commerciali. Oggi, i genitori tramandano ancora la lingua ai bambini, che sono monolingue fino ai 7 anni, quando iniziano ad apprendere il portoghese a scuola.
8. Arbereshe Albania
Dove è parlata: Piana degli albanesi, Palermo, Italia
E’ un’antica variante del tosco, un dialetto del sud dell’Albania, ed è parlata oggi dagli arbereschi o albanesi d’Italia. Questo gruppo etnico, tra le 100 e le 250.000 persone, è uno tra i più grandi in Italia a non avere un’unità nazionale; i suoi componenti vivono sparsi nell’Italia del Sud e nelle isole, soprattutto a Piana degli Albanesi, e conservano il rito greco-bizantino.
9. Skolt Saami
Dove è parlata: Finlandia
Lingua ungrofinnica parlata da circa 300 persone di etnia Skolt nella regione tra il comune di Inari, in Finlandia, e la zona russa di Petsamo. La fonetica di questa lingua è particolarmente complicata, mentre l’alfabeto è quello latino con l’aggiunta di alcune lettere. L’età media dei parlanti è piuttosto alta: si stima che la persona più giovane ad utilizzarla correntemente abbia già più di 30 anni.
10. Birale – Ongota
Dove è parlata: Etiopia
Quasi estinta, i parlanti nativi stimati sono solo sei e vivono nel piccolo villaggio di Weito River in Etiopia. La sua origine è probabilmente afroasiatica, ma non è ancora stata chiarita con precisione. Alcuni ricercatori si stanno oggi occupando di studiarla e mantenerla in vita.
Grande, pure io sono bresciano e sono stato “catapultato” ad Aguascalientes, Messico. La mia grande battaglia personale quotidiana, nella mia posizione di piccolo uomo, é quella di far capire ai messicani il valore delle loro lingue native, ricche di leggende e tradizioni, nella speranza che si facciano ulteriori passi avanti nel recupero delle propie radici americane. Personalmente, siccome non amo predicare bene e razzolare male, cerco di fare da umile esempio studiando ed imparando due delle 64 lingue attualmente sopravvissute in questo paese: il náhuatl (famosa per essere stata la lingua dell’impero mexica ed aver dato parole come coyote e cioccolato) ed il wixarika (lingua degli indigeni chiamati erroneamente dai messicani huichol, famosi per le immagini psichedeliche nelle loro creazioni d’artigianato e per l’uso del peyote a scopo spirituale).
Ciao Lorenzo, la tua “missione” è interessantissima! Ci domandiamo come sei arrivato a specializzarti in questo settore così poco comune e altrettanto interessante! ;D