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Le undici cittadine di Madrid

• Buitrago de Lozoya
  A soli 75 chilometri dalla capitale, si trova la valle del fiume Lozoya, sovrastato da Buitrago, un comune di cui esistevano tracce già nel I secolo avanti Cristo. Attualmente, è noto per la sua cinta muraria di origine araba che circonda l'intero centro storico ed è stata dichiarata un sito di interesse culturale: si tratta del recinto fortificato meglio conservato della Comunità Autonoma di Madrid.
  All'interno, la chiesa di Santa María del Castillo si distingue principalmente in quanto simbolo del passaggio in Spagna di diverse civiltà. Infatti, è nota come Chiesa delle tre culture, perché presenta elementi architettonici in stile islamico, ebraico e cristiano, sia ortodosso che cattolico romano. Così, nella stessa chiesa si possono trovare un candelabro ebraico a sette braccia, dettagli in stile mudéjar e oltre venti affreschi e icone ortodosse.
  La cosa più curiosa di Buitrago è però il museo dedicato a Picasso. Nell'edificio che ora ospita il museo visse Eugenio Arias Herranz, un barbiere amico intimo del pittore, tanto da essere noto come il "barbiere di Picasso". La sua collezione di dipinti era ubicata in Francia e fece ritorno in Spagna solo a condizione di essere esposta in questo comune. Così, i visitatori possono godere di 65 opere tra cui ceramiche, litografie, manifesti e disegni. La scatola con cui Arias lavorava nella sua bottega è stata decorata da Picasso con motivi raffiguranti dei tori, realizzati in pirografia; fu l'unica volta che l'artista adottò questa tecnica.

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• Patones de Arriba
  A soli 75 chilometri dalla capitale, si trova la valle del fiume Lozoya, sovrastato da Buitrago, un comune di cui esistevano tracce già nel I secolo avanti Cristo. Attualmente, è noto per la sua cinta muraria di origine araba che circonda l'intero centro storico ed è stata dichiarata un sito di interesse culturale: si tratta del recinto fortificato meglio conservato della Comunità Autonoma di Madrid.
  All'interno, la chiesa di Santa María del Castillo si distingue principalmente in quanto simbolo del passaggio in Spagna di diverse civiltà. Infatti, è nota come Chiesa delle tre culture, perché presenta elementi architettonici in stile islamico, ebraico e cristiano, sia ortodosso che cattolico romano. Così, nella stessa chiesa si possono trovare un candelabro ebraico a sette braccia, dettagli in stile mudéjar e oltre venti affreschi e icone ortodosse.
  La cosa più curiosa di Buitrago è però il museo dedicato a Picasso. Nell'edificio che ora ospita il museo visse Eugenio Arias Herranz, un barbiere amico intimo del pittore, tanto da essere noto come il "barbiere di Picasso". La sua collezione di dipinti era ubicata in Francia e fece ritorno in Spagna solo a condizione di essere esposta in questo comune. Così, i visitatori possono godere di 65 opere tra cui ceramiche, litografie, manifesti e disegni. La scatola con cui Arias lavorava nella sua bottega è stata decorata da Picasso con motivi raffiguranti dei tori, realizzati in pirografia; fu l'unica volta che l'artista adottò questa tecnica.

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• Chinchón
  Il tempo a Chinchón sembra essersi fermato. La Plaza Mayor della città, un esempio di architettura popolare castigliana, è rimasta immutata nel passare dei secoli. È per questo motivo che Orson Welles ha scelto questa cittadina come set per il film Falstaff, mentre Nicholas Ray vi ha girato Il re dei re, solo per citarne alcuni.
  Nella chiesa parrocchiale di Nuestra Señora de la Asunción si trova una tela di Goya, da cui la chiesa ha preso il nome; il maestro dipinse quest'opera per Chinchón, forse scegliendo come modella una ragazza del villaggio, dopo che la cittadina fu saccheggiata nel 1808 dall'esercito napoleonico. Durante la guerra civile, il dipinto fu depositato a Ginevra insieme ad altre opere d'arte madrilena, ma oggi, finalmente, è esposto nel luogo a cui appartiene.
  Per pernottare nel villaggio, spicca il Parador, ubicato nell'antico convento degli Agostiniani, fondato nel XVII secolo. Ora l'edificio è stato restaurato e si può trascorrere la notte nelle stesse stanze in cui vivevano i monaci. Dal punto di vista gastronomico, i piatti tipici di Chinchón sono il caldo de taba, un brodo, e lo stufato di agnello all'aglio, ma a novembre si celebra la Ruta de la Tapa, dove si può gustare un po' di tutto. È impossibile visitare Chinchón senza provare la sua bevanda più tipica: l'anice omonimo, un liquore che, prima della sua produzione industriale, gli abitanti del villaggio producevano in casa con semi di anice matalauva, battezzata così dagli arabi più di mille anni fa.

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• Manzanares el Real
  Un altro luogo magico con paesaggi incredibili è Manzanares el Real, un comune ai piedi della Pedriza, la catena montuosa più peculiare di Madrid e una delle più singolari della Spagna. Questo Paese vanta un castello perfettamente conservato e può essere visitato da cima in fondo, in un'escursione di grande ricchezza culturale che affascinerà i più piccoli. Inoltre, alcuni resti archeologici attestano la presenza umana fin dalla preistoria. Si possono visitare le pitture rupestri degli Aljibes, risalenti all'età del bronzo, e la cappella di Nuestra Señora de la Peña Sacra, del XVI secolo, legata ai culti druidici e celtici.
  Il castello risale al 1475, è di forma quadrata e ospita al suo interno un cortile porticato, un centro di interpretazione e sale espositive con spazi audiovisivi e una biblioteca, anche se il fiore all'occhiello sono le sale con gli arredi originali del XVII secolo.
  La Pedriza è una catena montuosa di granito dalle forme stravaganti, che conferiscono all'ambiente circostante un'atmosfera sognante. A tratti può ricordare il Grand Canyon, a tratti un altro pianeta. Inoltre, anche se la montagna è l'elemento predominante, non va dimenticato il fiume, che forma grandi piscine, né la grande varietà della fauna. Gli stambecchi sono gli abitanti più carismatici di questo luogo: è comune vederli mangiare in equilibri impossibili su pendii completamente verticali, spesso in compagnia dei loro cuccioli. Non a caso, questo luogo è una Riserva della biosfera dell'UNESCO.

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• Colmenar de Oreja
  La storia di questa cittadina è strettamente legata al Castillo de Oreja, una fortezza di origine preromanica qui costruita come punto di controllo sul fiume Tago. È facile trovare riferimenti a Colmenar de Oreja nella storia anche grazie alle sue cave, da cui è stata estratta la pietra usata per i palazzi reali di Madrid e Aranjuez o luoghi emblematici della capitale come il Teatro Real o le statue di Cibele o Nettuno.
  Un altro importante bene di consumo prodotto in questo comune sono le giare per conservare vino e olio: la città era piena di forni per la loro cottura, ancora visibili nel centro storico.
  Tuttavia, oggi questo luogo è ammirato soprattutto per la sua offerta gastronomica: la tradizione vinicola locale è secolare, risalente all'epoca romana; l'area ospita persino una serie di grotte per la conservazione del vino, dichiarate siti di interesse culturale. Un'ottima opportunità per fare una degustazione è visitare le nove cantine locali a denominazione d'origine.
  Se vuoi optare per una visita di tipo escursionistico, l'ambiente naturale della zona è ideale: il sentiero della Vereda del Cristo termina nella provincia di Toledo con spettacolari gole che si affacciano sul Tago. Sulla linea ferroviaria, ci sono 14 chilometri di antica ferrovia che ora appartengono alla Vía Verde del Tajuña. E, naturalmente, la valle del Tago è un corso fluviale tortuoso pieno di grandi meandri ricchi di vegetazione ripariale, che si estende per 16 chilometri.

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• Torrelaguna
  Il nome di Torrelaguna si trova facilmente nei manuali di storia, perché è qui che nacquero il cardinale Cisneros e Santa Maria de la Cabeza, e dove visse San Isidro Labrador. Nel centro storico, la chiesa di Santa Maria Maddalena è un buon esempio di architettura gotica madrilena. Il municipio, ex granaio comunale, è un antico magazzino per la conservazione del grano inaugurato da Cisneros nel 1514, un edificio rinascimentale con dettagli gotici.
  Si ritiene che il suo nome abbia origine da una torre di guardia del periodo islamico, poiché in questa località, come in tante altre località castigliane, cristiani, musulmani ed ebrei hanno convissuto a lungo. Purtroppo, la ricca architettura locale è stata parzialmente distrutta durante la guerra d'indipendenza spagnola. Responsabile dei danneggiamenti fu il generale Joseph Léopold Sigisbert Hugo, padre dello scrittore Victor Hugo.
  Come a Chinchón, anche qui sono stati girati molti film famosi, come Orgoglio e passione con Cary Grant e Sofia Loren e, più recentemente, Tutti lo sanno con Javier Bardem e Penélope Cruz. Sicuramente, tutte queste star hollywoodiane hanno potuto godere della buona cucina di Torrelaguna e di piacevoli passeggiate lungo i suoi sentieri, come quello che conduce all'Ospedale della Santissima Trinità, costruito sulle rovine di una moschea del IX secolo, a sua volta costruita dove prima sorgeva una sinagoga. O il sentiero che conduce all'Eremo di San Juan Vicente, che passa attraverso una grotta in cui è possibile entrare.

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• Navalcarnero
  Questa località tra i fiumi Alberche e Guadarrama sfoggia il titolo di Villa Real perché è qui che si celebrarono le nozze del re Filippo IV di Spagna con la nipote, Maria Anna d'Asburgo. Passeggiare per il centro storico è estremamente interessante. Si parte da Plaza del Teatro, uno spazio ristrutturato con un mix di stili architettonici diversi, dove si trovano il Teatro comunale e il Centro per le arti dello spettacolo, un punto d'incontro imprescindibile per la cultura madrilena, che ospita il Festival del cinema comico e il Concorso teatrale amatoriale.
  Accanto c'è la bellissima Plaza de Segovia. Le facciate degli edifici conservano l'aspetto che avevano nel XVI secolo; alcuni erano dipendenze comunali, come i centri di riunione per le sessioni plenarie e la prigione comunale.
  Navalcarnero è anche terra di vini. Molte delle cantine della zona erano all'interno di grotte; alcune sono crollate con il passare del tempo, altre sono state ristrutturate e ospitano ristoranti e lo stesso Museo del vino, ubicato in un'antica cantina-grotta del XIX secolo in piazza Alonso de Arreo.
  Per gli escursionisti, il sentiero della Pradera de San Isidro consente di godere di un ambiente naturale eccezionale, lo stesso nel quale i re castigliani si dilettavano nella caccia. Quello che un tempo era un privilegio reale è ora a disposizione di tutti i visitatori.

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• Nuevo Baztán
  Come è accaduto nel continente americano, anche nella penisola iberica molte località hanno incorporato il termine ""Nuevo"" (nuovo). In questo caso, il riferimento è Baztán, una città navarrese da cui proveniva il fondatore di questa città, il conte Juan de Goyeneche. Inizialmente, questa località aveva una funzione industriale e agricola. Naturalmente, l'edificio più importante del centro storico è la chiesa-palazzo di Goyeneche, la residenza del suo fondatore e luogo da cui venivano amministrate le industrie locali.
  Sono pochi i paesi della Comunità Autonoma di Madrid che non hanno un passato cinematografico. Qui sono stati girati I tre moschettieri con Gene Kelly, Zorro con Alain Delon e Il ritorno dei magnifici sette con Yul Brynner.
  Molto trafficata per chi si sposta a piedi è la Senda de Valmores, un'area per passeggiate che segue il corso del torrente Vega, un piccolo affluente del fiume Tajuña. È un tratto molto piacevole, circondato da foreste di querce e alcune delle querce lusitane meglio conservate della Comunità Autonoma di Madrid. Questa zona è anche ricca di fauna: nei suoi ruscelli si abbeverano volpi, caprioli, cinghiali e ghiri. In cielo è possibile avvistare falchi pellegrini, gufi, otarde e aquilotti.
  Dopo una giornata a piedi, quando è il momento di recuperare le forze, il meglio che Nuevo Batzán può offrire sono dolci tipici come i repápalos, frittelle con vino e cannella, simili ai pestiños, o i puches, una sorta di porridge dolce che si mangiava il giorno di Ognissanti.

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• Rascafria
  Non si sa da dove provenga il nome di questa località. Forse fa riferimento a "rocas frías", le vette gelide per via della neve del monte Peñalara, visibili dal Paese, o a "carrasca fría", querce fredde, per via dei querceti della zona. Ad ogni modo, Rascafría è un comune che sembra uscito da una fiaba.
  Da lontano, la prima cosa che si scorge è il monastero di Santa María de El Paular, fondato nel 1390, fatto costruire da Enrico II di Castiglia. La leggenda narra che lo abbia voluto far costruire a causa del senso di colpa che lo tormentava da quando il suo esercito aveva distrutto un monastero dei certosini in Francia. In effetti, proprio a questo ordine è stato affidato il compito di amministrarlo per 450 anni. Degne di nota sono anche la Plaza de los Trastámaras e la parrocchia di Sant'Andrea Apostolo, edificio del XV secolo con volte gotiche e soffitto a cassettoni del XVI secolo nella navata centrale. Il municipio merita una menzione speciale: è in stile neo-mudéjar ed è stato restaurato nel 1984.
  Nelle vicinanze si trovano i 768 ettari del Parque Natural de Peñalara, la vetta più alta della Sierra de Guadarrama. L'attrattiva principale durante le escursioni sono i laghi di origine glaciale, da cui nascono diversi ruscelli e che, nelle stagioni umide, danno origine a cascate. Una buona scusa per visitare Rascafría in quel periodo, ottobre e novembre, sono le Giornate gastronomiche dedicate a funghi, caccia e vino.

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• San Martín de Valdeiglesias
  Situata all'estremità occidentale della Comunità Autonoma di Madrid, questa località ospita un paradiso naturale ed è un luogo ideale per il birdwatching. È considerata una ZEPA, zona di protezione speciale dell'avifauna e gode di un paesaggio caratterizzato da rocce granitiche, rifugio naturale per l'avvoltoio monaco e l'aquila imperiale.
  Per chi viaggia con i bambini e la famiglia, l'orto botanico e il parco di sculture vegetali, "El bosque encantado", è un'attrazione imperdibile; vi si può alloggiare a brevissima distanza.
  Il Castillo de la Coracera domina questa località: è uno dei più famosi della regione insieme a quello di Manzanares el Real, e fu la dimora di Álvaro de Luna che, nel 1434, riuscì a mettere insieme un esercito di 22.000 uomini. Dai merli di questo castello si può vedere il monte Guisando, dove si trovano i tori di pietra costruiti dai Vaccei. Proprio in questo luogo, Isabella di Castiglia strinse con Enrico IV l'accordo che l'avrebbe fatta salire al trono; una decisione che avrebbe cambiato la storia.
  Nei dintorni, vi è anche un cimitero visigoto di cui si possono visitare le tombe. Inoltre, la zona ospita il Pantano de San Juan, dove giungono migliaia di turisti dalla capitale. Non per niente è conosciuto come la spiaggia di Madrid. La zona offre tutti i servizi per il campeggio e per praticare sport acquatici, ed è il punto di partenza di numerosi itinerari, come il sentiero andino per Cerro de Mambroso, che attraversano paesaggi naturali mozzafiato.

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• Villarejo de Salvanés
  Il guerrigliero più famoso della storia spagnola, Juan Martín "El Empecinado", che diede filo da torcere alle truppe napoleoniche, alloggiò nel Castillo de Villarejo de Salvanés, una fortezza dell'Ordine di Santiago che è un esempio architettonico unico in Spagna. I "cubillos" del castello sono raggruppati sui lati e non sugli angoli, come di solito è la norma in questo tipo di fortificazioni. Come se non bastasse, non si conosce la data di costruzione di questo curioso castello; alcune ricerche lo fanno risalire al XIII secolo, ma secondo alcuni studiosi potrebbe trattarsi di una fortezza romana primitiva.
  Un altro edificio di origine fortificata è la chiesa parrocchiale di San Andrés Apóstol, che risale al XVI secolo ma è stata costruita sulle fondamenta di un edificio precedente. L'aspetto esteriore è quello delle tipiche fortezze-chiese che servivano da rifugio in tempi di conflitto.
  Come per tanti comuni della Comunità Autonoma di Madrid, il cinema svolge un ruolo importante. Qui non sono state realizzate produzioni importanti, però è presente un Museo del cinema, ubicato nel vecchio Cine París, che è il primo spazio in Spagna dedicato alla cinematografia da un punto di vista professionale e tecnologico.

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